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Cammino sul ponte umbertino con il cuore che si riempie di sole. Faccio anche una foto al mare e alla fila ordinata dei pescherecci.Adoro questo scorcio. Mi ricordo del perchè ho voluto venire a vivere a Siracusa. Camminare è la preparazione al trattamento. Mi prendo il tempo per lasciare dietro i ‘dove sono i calzini?’ il ‘date il cibo ai cani per favore’ e il ‘ma quando scadeva la bolletta?’. Ogni volta mi avvicino con curiosità e questa volta percepisco anche una punta di apprensione. Mi hanno raccontato parte della storia. E sento che sarà una sfida. Amo le parole, mi piace scrivere e leggere però so che a volte dire ci incatena a una immagine precostituita.Che a delle parole attacchiamo dei sentimenti e delle reazioni precotte, come il cibo da asporto del supermercato. E quando tratto una cicatrice voglio ascoltare la storia del corpo, quella senza parole, quella che ogni volta mi fa innamorare di questo modo di aiutare la trasformazione. Ma ci portia...