Parcheggio e iniziamo a camminare. Attraversiamo il grande prato e giá Cosimo e Amir sono più avanti. Iniziamo il sentiero, guardano indietro, rallentano. Io ho tolto le scarpe perchè sui lastroni di pietra scivolo e anche perchè mi piace. Loro alla fine non aspettano. Conoscono la strada e non serve che rallentino il loro entusiasmo.

Ogni volta che veniamo qui la storia è uguale e inizia a prendere forma di rituale. Ho impiegato molto tempo prima di decidermi a venire a trovare questi amici nella loro tana.
Adesso è uno dei nostri luoghi del cuore.
La camminata che dobbiamo fare per raggiungere la casa fa parte del rituale.
Mi vengono regalati questi quindici, venti minuti di silenzio che assaporo con lentezza.
Che sia estate o inverno arrivo su sempre sudata.
Ogni volta che arrivo al fiume faccio lo stesso pensiero.
Estate o inverno evito i tronchi che permettono l'attraversamento.
Mi fermo mezzo secondo prima di guadare e penso all'intenzione.
Penso che la forma delle nostre vite dipende sempre dalle intenzioni che mettiamo nelle nostre azioni.
Penso che per me ogni volta lasciareil furgo e camminare in silenzio per raggiungere questo luogo che amo è una sorta di celebrazione. Perchè sento la forza che mi anima dentro, pregusto la bellezza che mi nutrirá, e mi sento parte.
In quel mezzo secondo di pausa prima di attraversare il fiume penso SI.
Si ai valori che condividiamo, si alle utopie che sognamo, si alla cura della relazione, si a una comunicazione chiara e impavida, si a quello che sono e che voglio e che decido di manifestare.
Passo dopo passo, nella presenza del corpo che cammina, me lo imprimo dentro e poi così quando torno giù me lo porto nel mondo.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante albero e natura
Valentina Grassi, Luisa Recchia e altri 68
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